I quattro grossi problemi dell’Agenda digitale

<<Siamo stanchi, siamo delusi. Giochiamo una commedia degli equivoci Stato-Regioni in cui i soldi per l’Agenda sono ancora un fatto evanescente. Mentre ancora la telenovela dell’Agenzia non è finita: le mancano pezzi. L’Italia ignora la richiesta europea di avviare le nuove competenze. Infine: le in house dell’Ict della Pa sono una spina nel fianco.>>

di Roberto Moriondo, Agenzia per l’Italia Digitale.

Welfare e società: superare la crisi senza sacrificare nessuno

Centro culturale di Milano: Cosa sta cambiando nella nostra vita a causa della crisi? E negli assetti sociali e istituzionali?
Come continuare a garantire servizi di welfare per tutti?
E soprattutto, quali opportunità si celano dietro ai cambiamenti epocali cui stiamo assistendo?

Con Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano, e con Giorgio Vittadini in occasione dell’uscita del volume da lui curato con Lorenza Violini “La sfida del cambiamento. Superare la crisi senza sacrificare nessuno” (BUR-Saggi).

Mi ritorna in mente

L’articolo pubblicato oggi da Giovanni Ronco mi ha fatto ricordare un mio vecchio post del 2011

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Qual è l’anima di una Città?

È questa la domanda a cui dovrebbe dare una risposta chi si candida ad amministrare la propria Comunità.

Non è una domanda retorica o accademica, ma permette di definire i confini dell’agire politico-gestionale.

Trani, ad esempio, ha dimostrato nella sua Storia di avere un’Anima caleidoscopica dove ritroviamo l’Agricoltura, l’attività Marinara, l’Artigianato, il Commercio, il Turismo, l’Industria e la Solidarietà.

Però nessuno di questi aspetti ha mai predominato sull’altro ma, anzi, spesso hanno convissuto insieme con pesi diversi a secondo dell’epoche storiche.

Inoltre, se guardiamo al passato della nostra Città notiamo che tutte queste attività hanno avuto sempre un comune denominatore: l’innovazione e l’approccio futurista.

Ne sono esempio gli Statuti Marittimi, che hanno offerto le basi per la formazione del Diritto Italiano alla Navigazione; la Cattedrale, che rappresenta l’edificio più bello e celebrato del romanico pugliese; Giovanni Bovio, Repubblicano e attento alla difesa dell’umile e del bisognoso, il quale doveva essere un cittadino operoso e capace di partecipare con propri compiti ad una comunità civile ed impegnata; Veldemaro Vecchi, Pioniere dell’editoria e della cultura in Puglia; per non dimenticare che nel 1893 Trani fu la prima città della Puglia ad essere illuminata ad energia elettrica e nel 1908 veniva creata l’Azienda Elettrica (Amet).

Oggi, in piena crisi economica e morale, Trani ha l’opportunità di svolgere il ruolo di “apri pista”, grazie alla sua Anima Innovativa e Futurista, diventando una delle prime Città dell’era post-petrolio e dell’economia dell’abbastanza.

Dove per “post-petrolio” si deve intendere una Città di transizione, non un eco-villaggio, dove la transizione non dovrà essere una moda passeggera ma che faccia sorgere in noi la consapevolezza dell’utilità del risparmio delle risorse energetiche, della tutela e valorizzazione del territorio e del recupero del patrimonio architettonico esistente; tutte obiettivi che contribuiscono ad aumentare i posti di lavoro.

Dove per “economia dell’abbastanza” si deve intendere una modus vivendi che porta i Cittadini ad accontentarsi di un insieme finito di bisogni, agendo solo in base a ciò di cui hanno necessità e senza cercare nuovi Bisogni che, spesso non fanno che trasformarli in servi del lusso, del superfluo, dell’apparire invece dell’essere.

Per fare tutto questo dobbiamo partire da quello che abbiamo: il nostro patrimonio ambientale, artistico e culturale; la vocazione artigianale ed alla produzione di qualità; la naturale predisposizione all’incremento dell’uso delle tecnologie; la consapevolezza che lo sviluppo economico porta occupazione e risorse per la promozione sociale.

Ma anche arrivare a ciò che non abbiamo: una Città che curi i servizi pubblici come strumento di benessere collettivo; una Città in cui l’amministrazione funzioni al servizio dei cittadini paritariamente considerati; una Città in cui tutti partecipino alla vita pubblica per manifestare le proprie aspirazioni e ricercare gli interessi comuni; una Città che non dimentichi che deve essere gradevolmente vissuta da residenti ed ospiti di tutte le età.

Serve una mentalità da riconvertire

Alla fine non c’è molto da stare allegri se poi, volente o nolente, nella nostra Provincia ci sarà comunque una discarica.

Ma la questione fondamentale, tanto per cambiare, è Politica e programmatica.

Bisogna cambiare mentalità e abbandonare soluzioni adatte per un mondo che non esiste più, facendosi carico dell’emergenza ambientale come pilastro di una ridefinizione del nostro agire eliminando definitivamente le cose e le attività che non si possono e non si devono più fare.

Certo, l’obiettivo della “Riconversione ecologica” è impegnativo, ma non può essere realizzato senza il coinvolgimento dei Comuni.

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Parchi (?) & Ridi (!)

Questa (e quella precedente)  Amministrazione Comunale di Destra avevano/hanno promesso ben 4 favolosi Parchi nel Quartiere Sant’Angelo di Trani…

Invece, oggi abbiamo solo dei desolati terreni abbondonati.

Il terreno di via Andria doveva ospitare un simpatico parco tematico…

oggi è solo erbacce…