Il problema non è sull’entità delle mance, come dice Briatore, ma sul fatto che per lavorare e guadagnare dignitosamente devi sottostare ai capricci dei Potenti, altro che meritocrazia.
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«Allora okay, ci metto la faccia anche io. Tanto tutti sappiamo chi siamo e dove siamo»
Prima dell’alba della Liberazione
Accadeva prima che sorgesse il sole del 25 Aprile, quando ricordiamo la Liberazione.
Se quanto raccontato fosse vero, la Liberazione è ancora da completare.
Per favore, qualcuno lo dica a Gigi…
… che il 17 Settembre p.v. inizierà l’anno scolastico 2014/15.
Qui il calendario completo.
Così avrà il tempo di far pubblicare la famosa Gara per affidare per 5 anni il servizio Refezione Scolastica, così come annunciato a novembre 2013.
Altrimenti, si resta fermi al palo.
Salvare il PD non votandolo
Personalmente non posso che essere contento quando sento/leggo di una nuova Sinistra attorno a Civati, uomo politico che seguo e stimo da quando era Consigliere Regionale Lombardia.
Però, perchè nel costruire qualcosa di bello e duraturo bisogna anche considerare “i però”, non credo che la nuova Sinistra si possa costruire nel Pd di oggi.
Questo per le problematiche già evidenziate ieri, gli atteggiamenti e le proposte di oggi.
Votare il 25 Maggio PD vuol dire rafforzare quei limiti, quegli atteggiamenti e quelle soluzioni “diversamente di sinistra”, con sicura manipolazione della volontà dell’elettore.
Per tutti questi motivi, chi vuole contribuire alla creazione di una “nuova Sinistra” dovrà contarsi alla luce del sole, attraverso un voto che ponga in Europa #primalepersone e poi il resto.
Altrimenti, dopo il 25 maggio nessuno parlerà più di una “Nuova Sinistra”, che sarà stata schiacciata dai rulli per asfaltare di Renzi & C.
Quel problema del “Conflitto di interessi” che non riguarda solo Silvio, ma di cui nessuno parla
Tutto il Mondo in un bidoncino
Landini: “Il Jobs Act non va bene”
La nuova frontiera della rigenerazione urbana
A volte mi chiedo…
…se la voglia di rimediare agli errori del passato, di cui siamo tutti complici per “dolo o colpa o negligenza”, ci stia facendo dimenticare che dobbiamo “cambiare per migliorare”, non per il solo gusto di distinguerci in maniera artefatta da chi ci ha preceduto.
Per innovare serve soprattutto una dialettica in un confronto aperto e leale, con “un passo indietro” da parte di tutti senza la necessità di difendere “fortini ideologici” oppure la propria “immagine”.