La C.R.I. non è un Hobby

Recentemente un Commissario di Comitato ha chiesto ad un Vertice locale  di Componente come mai così giovane avesse l’hobby della Croce Rossa, la collega gli ha risposto, senza vena polemica, che per lei la C.R.I. è un interesse non un hobby.

In questo piccolo racconto c’è tutto il passato, il presente ed il futuro della  Croce Rossa Italiana.

Il Passato: quel percepire il Volontariato solo come momento di esaltazione della propria “visibilità”  nella Società, come gesto di magnanità verso i più bisognosi da parte di chi, per nobiltà d’origine o per intelletto, hanno un ruolo di prestigio nella Città.

Il Presente: incontro-scontro giornaliero su come deve essere la C.R.I.: una organizzazione che sia a disposizione di chi vuole “essere” Volontario per tramutare il proprio impegno civile in atti concreti, oppure esaudire  lo sfizio di quanti nel “fare” il Volontario desiderano considerare l’impegno  associativo solo come uno dei tanti presenti nella propria agenda, alla stregua di quello per la palestra, cinema o Happy hour.

Il Futuro: il desiderio di un numero sempre maggiore di Soci nel  voler sentire la Croce Rossa come  parte integrante ed inscindibile della propria vita.

Queste “tre anime” erano, sono e saranno presenti in CRI in quantità e concentrazioni differenti a seconda del periodo storico preso in esame.

Questi “tre elementi”, miscelati con dosaggi diversi a seconda  dell’occorrenza  del momento, prima o poi crearanno una miscela esplosiva…

E’ ora che qualcuno incominci a fare un passo indietro… prima che sia troppo tardi.

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La C.R.I. non è un Hobbyultima modifica: 2010-11-05T10:03:00+01:00da eug-martello64
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