Perdutamente persi

Personalmente non mi scandalizzo per la notizia che i “capi bastone” stanno tesserando le loro truppe cammellate, ma delle tante persone che non tesserandosi si stanno arrendendo senza lottare.

Quest’ultimi, sottraendosi al confronto elettorale, stanno per consegnare il Partito proprio a coloro che hanno sempre avversato.
 
Non serve giustificarsi dichiarando la “sindrome apartitica”, quando non sono i partiti il male assoluto, ma i cattivi dirigenti che li guidano.

Vogliamo ancora una volta abbandonare il campo?

Fatelo pure, però non lamentatevi dei prossimi candidati (a tutti i livelli).
 
Che dirvi, ho imparato che essere “intellettualmente onesto” non paga se rinunci all’ultimo assalto o ripudi l’ultimo inganno.

Sentite a me, tesseratevi… per l’ultima volta.

P.S. I Bambini ci guardano…

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Allacciate le scarpe, incomincia il cammino

#Civati:

Perché si polarizza, e lo so che sei alto nei sondaggi, ma poi lo sai come fanno le tessere? No, non lo so. E le tessere a macchinetta io non le faccio, rispondo io, con lo sguardo dell’interlocutore che si trasforma, che mi rimira come se avesse visto arrivare un aborigeno. (…)

Prima di tutto fuori dalle ipocrisie: perché ci sono molti che dicono di sostenere il governo che però non va bene, altri che dichiarano il cambiamento ma sono interessati alla conservazione, altri ancora che dicono una cosa prima del congresso e un’altra ne diranno, di senso contrario, dopo. (…)

Ecco, la mia proposta è questa: cambiare vita, cambiare linguaggio, cambiare punto di vista, rovesciare tavoli e consorterie. (…)

Ci vuole dell’altro per guidare il Pd fuori dai trucchi: non è con le tessere che si vince, ma con tutto il resto. Con le convinzioni, soprattutto. (…)

 

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