Non può più bastare una rondine per sperare nella primavera

Forse per la prima volta non condivido il pensiero di Civati quando spiega le ragioni di restare nel Pd.

Il mio disaccordo nasce da un forte pregiudizio sull’attuale classe dirigente.

Fondamentalmente non credo che questo “nuovo” sia differente dal “vecchio”, più interessato alle poltrone che al “benessere” degli iscritti”.

Prova provata è la marcia forzata per arrivare alle elezioni dei Segretari Regionali, che saranno eletti il 16 febbraio p.v..

Con tempi così risicati, solo chi avrà le risorse economiche adeguate potrà far “veicolare” il proprio pensiero e/o candidatura grazie alla collaborazione “interessata” di organi di comunicazione/divulgazione.

Ecco quale fu la risposta di una testata locale durante le ultime Primarie ad una richiesta di pubblicazione di un comunicato pro Civati…

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Poi se vogliamo parlare di truppe cammellate… lasciamo perdere, che è meglio.

Senza contare che pure di raggiungere i loro obiettivi, questi dirigenti sono disposti a “trattare” anche con chi si fa “beffa” della legge e dell’Etica, avvalorando la tesi di chi pensa che “avere i soldi” rende superiore, sempre.

Mi viene in mente, giusto per scherzare, che anche Barabba ha avuto il consenso del popolo, ma oggi non festeggiamo il suo compleanno.

Alla fine della giostra, difficile discutere con persone che non mi sembra che siano “intellettualmente oneste”…

 

Senza ipocrisia e rete di protezione

Oggi ho mandato un “in bocca al lupo” a Fabrizio Ferrante che su Facebook ha “informato” che si è reso disponibile per la candidatura a “Segretario Regionale Pd”.

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Agli auguri ho aggiunto, senza ipocrisia, che non l’avrei votato.

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Il mio “non-voto” non è motivato da motivi personali, ma esclusivamente politici.

1) Eleggere i Segretari Regionali con procedure che si concluderanno entro il 16 Febbraio p.v., è una grande presa per i fondelli di noi #bassamanovalanzaelettorale

2) Votare qualcuno che si è schierato al primo turno delle ultime amministrative contro il partito di cui vuole fare il Segretario, non è per me.

3) Votare qualcuno che al ballottaggio dell’ultime amministrative tra il Candidato sostenuto dal Pd e quello della Destra ha scelto di “non schierarsi”, non mi passa manco per la capa.

4) Votare qualcuno che è diventato Presidente del Consiglio Comunale con i voti della Destra e contro il parere del Pd locale, non mi sembra il caso.

Poi voi, fate come volete.

Quel confine del “non ritorno”

Sulla questione legalizzare la cannabis o tassare la prostituzione c’è una linea di confine ben precisa.

Mentre nel primo caso l’uso di certe sostanze resta nel libero arbitrio del singolo, nel secondo caso vi è la negazione che il corpo umano sia “un bene indisponibile”.

Con legalizzare (e tassare) la prostituzione definiamo una volta per sempre che il corpo di un/a singolo/a uomo/donna sia inserito in un listino prezzi, come una padella da cucina.

Quindi, se il corpo umano è da considerare nella libera disponibilità del singolo, perchè vietarmi di vendere un mio organo o la mia libertà (riduzione in schiavitù)?

Può il “libero mercato” ed “i Ricchi” disporre liberamente della mia persona e del mio corpo?

Tutto ha un prezzo?

Quando il metodo delegittima la protesta

Nessuno può dire che i motivi che stanno portando la gente in piazza sia sbagliati, ma gli effetti della protesta forse non sono quelli migliori.

Una manifestazione dovrebbe servire anche per spiegare le ragioni della protesta, essere l’occasione per parlare con le persone e coinvolgerle in un’azione comune.
Solitamente cortei e scioperi sono portatori di democrazia e sentimento di speranza, dove l’unione è il presupposto principe per cercare di far cambiare le  cose.
Ma quando chi protesta da “oppresso” si trasforma in “oppressore”, vuol dire che qualcosa non quadra.

Se tu lotti per difendere la gente peró incuti in loro paura e gli crei problemi nel reperire il cibo quotidiano, non affami i ricchi ed  i potenti ma perseguiti il popolo di cui ti ergi a difensore.
Certo sospendere la protesta sarebbe una sconfitta, però cambiare le modalità è democraticamente vitale, anche perché non si comprende la “serrata” degli esercizi commerciali se poi i punti di raccolta delle scommesse (privati e statali) e i “Copro Oro” sono restati tranquillamente aperti.

La ricerca della felicità

“Chiedimi se sono felice” è stato un film divertente di qualche anno fa, ma come frase in una conversazione rischierebbe oggi di essere l’inizio di una serie infinita di lamentazioni.

In un paese martoriato, diviso, sofferente come il nostro la felicità è diventata un tabù che non ci possiamo permettere di nominare, un lusso da tenere nascosto per noi e pochi cari.

Ma la felicità, quella felicità la cui ricerca è un diritto inalienabile per la Dichiarazione di Indipendenza americana, c’è ancora ed è possibile elevarla a sistema e indirizzo del nostro vivere quotidiano.

(continua)

Che ci farà Renzi con la banconota da 5 euro?

Mi sono letto la mail ricevuta oggi (ore 11.36) da “social@matteorenzi.it” .

All’inizio niente di speciale, il solito invito ad attivarsi per la propaganda negli ultimi 3 giorni della campagna elettorale; ma è verso la fine che ho letto una cosa che mi ha lasciato perplesso:

<< (…) Possiamo dimostrare che la politica può essere finanziata con il solo contributo dei cittadini e può essere promossa con passione e trasparenza. Ma per farlo, abbiamo bisogno del tuo aiuto. Se puoi e vuoi, puoi fare una donazione alla campagna elettorale. Bastano cinque euro. Puoi donare cliccando (…)>>

Ora, a parte il fatto che a Renzi possa aver “scocciato” che Civati abbia raccolto più di lui, ma che senso ha lanciare un appello per raccogliere un contributo economico per finanziare una campagna elettorale che è agli sgoccioli?

Renzi non è stato un “Candidato last minute” e tantomeno non ha nei suoi tanti ed  importanti supporters  “amici diversamente ricchi”.

Inoltre, una campagna elettorale (come una qualsiasi attività basata sulla comunicazione) necessità di unire ad un’attenta pianificazione un dettagliato e preventivo esame dei costi.

Quindi, premesso che tutto quello che sarà utilizzato da oggi fino a sabato (chiusura campagna elettorale) è stato già stampato, comprato, impegnato ecc. ecc., a che servono queste banconote da 5 euro che Renzi sta chiedendo in giro?

Non vorrete mica dirmi che Renzi ha speso più di quello che aveva in tasca?!