Mister “Presidente”

Nelle ultime tornate elettorali, sia amministrative che europee, il Commissario Straordinario C.R.I. Avv. Francesco Rocca, con mia grande e piacevole sorpresa, ha emanato delle circolari dove prospettava la rimozione dei Commissari di Comitato che si sarebbero “soltanto” candidati alla predette elezioni.

Lasciando da parte la questione della libertà di svolgere un’attività politica, dove tutti siamo d’accordo che trattasi di un diritto irrinunciabile, sarei per una proposta radicale, quasi da integralista convinto, dove si stabilisca l’incompatibilità assoluta tra incarichi C.R.I. e quelli elettivi pubblici nonchè di partito.

Infatti, se abbiamo stabilito, con tanto di articolo del Regolamento Unico delle Componenti Volontaristiche, l’impossibilità per un semplice Volontario C.R.I. di iscriversi contemporaneamente ad altra associazione che è “in concorrenza” con la Croce Rossa, non possiamo accettare che i Vertici della nostra Associazione siano “costantemente” in una situazione di potenziale “concorrenza”.

Mi spiego.

Chi ricopre un qualsiasi incarico in un organismo politico, elettivo o non, è stato designato in quanto espressione di una parte dell’elettorato, portatore di specifici interessi politici e/o economici e/o sociali.

Chi ricopre incarichi di partito, sicuramente, agisce per far in modo che le idee ed programmi del suo partito abbiamo il maggior consenso tra i cittadini-elettori, al fine di una affermazione nelle campagne elettorali.

Quindi, se entrambi hanno a cuore solo degli interessi particolari, che sono differenti tra gli stessi partiti o coalizioni politiche, come si comporteranno costoro quando, vestendo i panni di Vertice C.R.I., dovranno operare in contrasto con i programmi e le idee del loro schieramento politico perché, in quel momento, sono differenti dagli interessi e/o principi della C.R.I.?

Come può un membro eletto o incaricato politico, espressione di una sola parte dell’elettorato, nel suo “agire quotidiano pubblico” non essere influenzato, anche in buona fede, dal mandato  ricevuto?

Evitando di aprire un dibattito sull’integrità morale dei singoli, che in questo post non è messa in nessun caso in discussione, voglio porre l’accento sulla fiducia incondizionata che un Volontario deve avere nei confronti di chi, svolgendo un ruolo di Vertice C.R.I, si  potrà trovare in una situazione di “potenziale incompatibilità”.

Personalmente, eviterei di mettere in difficoltà il Volontario il quale, tra l’altro, chiamato  a fare costanti sacrifici  di natura temporale ed impegno morale, deve essere  sempre certo del comportamento trasparente dei propri Vertici.

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Mister “Presidente”ultima modifica: 2010-08-30T10:32:31+02:00da eug-martello64
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