La Città del Reuccio Nerone

Ancora un incendio di auto, ancora fiamme e fumo che invadono le vie della nostra Città.

Restano, ancora una volta, i segni di un fuoco più distruttore che purificatore.

Mentre aumentano gli episodi da ricordare nelle fredde serate d’inverno, Sede OER e Azienda Damascelli comprese, la vita prosegue nella “Flemma Tranese” che se ne fotte di quella “Inglese”.

Ancora interrogativi, dubbi, sospetti e bisbigli mentre la Città brucia, ma Trani non è Roma e non ha un Imperatore ma tanti “Reucci” di provincia.

E Noi Cittadini, popolo bue, restiamo incantati a guardare le “quattro giravolte fatte dal fumo“.

Sgrena: “L’Altra Europa con Tsipras contro un’Europa che vira a destra”

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di Giuliana Sgrena, candidata nel collegio di Nord Ovest.

l risultato del primo turno delle elezioni amministrative che si è svolto domenica 23 marzo in Francia è un segnale d’allarme per tutta l’Europa. Indica una tendenza non solo francese – si pensi a molti paesi dell’Est – che rischia di portare alle prossime elezioni europee a una vittoria o comunque a una buona affermazione dei partiti nazionalisti e xenofobi, sull’onda delle proteste per la politica economica restrittiva di Bruxelles.

Il voto francese registra l’ascesa del partito della destra di Le Pen – il 4,6 per cento ma si è presentato in soli 600 comuni su 36.000 – che di solito registra maggiori affermazioni nelle elezioni politiche e quindi anche europee.

A questo si aggiunge la vittoria della destra tradizionale dell’Ump (46,5 per cento), ma soprattutto la sconfitta di Hollande (37 per cento).

Il crollo del Partito socialista, che pure nelle presidenziali aveva suscitato speranze nella sinistra, è dovuto all’assoluta incapacità di affrontare i problemi del Paese determinati soprattutto dalla crisi economica e dalla disoccupazione.

Il problema non è solo di Hollande ma di tutta la socialdemocrazia che non mettendo in discussione la politica economica europea costretta nei parametri di Maastricht e del fiscal compact non rappresenta un’alternativa credibile agli occhi di chi soffre di più questa situazione.

Per questo oggi possiamo dire con convinzione che la vera alternativa a questo stato di cose è rappresentata dall’Altra Europa con Tsipras che propone un cambiamento drastico e radicale della politica economica contro la politica dell’austerità, ma nello stesso tempo rifiuta l’antieuropeismo dei movimenti populisti e nazionalisti.

In mancanza di una politica europea credibile prevarranno inevitabilmente queste posizioni che, senza offrire alcuna soluzione ai problemi della gente, sollecitano i sentimenti più negativi dei settori reazionari o emarginati della popolazione.

L’Altra Europa con Tsipras

Cara/o

continua la raccolta delle 150.000 firme necessarie perché la lista L’Altra Europa con Tsipras possa partecipare alle elezioni europee del 25 maggio.

Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo bisogno di te!

 Ti chiediamo, quindi, cinque semplici impegni, nei prossimi 15 giorni:

  1. Convinci almeno cinque persone a firmare con te: la firma non significa un impegno a votare la lista, ma un gesto in difesa della democrazia, per garantire che la partecipazione alle elezioni non sia privilegio solo di chi sta già in Parlamento, ma sia aperta a chi vuole costruire qualcosa di nuovo.

  2. Diffondi le informazioni sulle esperienze reali che si stanno costruendo attorno alla lista. Illustra le schede bio di candidate e candidati della tua circoscrizione (clicca qui), ed entra in contatto con le tante persone che come te si stanno attivando per un’Altra Europa (clicca qui per trovare la/il tuo referente regionale/locale)

  3. Usa i social network per invitare a firmare, indicando dove e quando si trovano i banchetti (per trovarli, clicca qui).

  4. Partecipa come volontario per la raccolta ai banchetti, oppure organizza un banchetto autonomamente, nel modo, luogo e con le persone che vuoi, utilizzando le informazioni contenute nel vademecum e i materiali.

  5. Fai una donazione: siamo una lista autonoma, indipendente, senza alcun finanziatore e l’autofinanziamento è una condizione per esistere.

Seguici su Twitter cliccando qui oppure utilizzando l’hashtag #laltraeuropa.

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Fonte: info@listatsipras.eu

16-03-14

Renzi è il primo sostenitore della lista “L’Altra Europa con Tsipras”

Dopo

– la vergognosa proposta di legge elettorale passata alla camera (il cui impianto è contrario ai principi stessi del Pd);

– i sottosegretari raggiunti da avvisi di garanzia “inchiodati” al loro posto (dopo che per anni il Pd c’ha rotto i “gabasisi” urlando allo scandalo se gli avvisi arrivavano a quelli del centrodestra);

– l’esaltazione del voto delle Primarie (ma non da disciplinare per legge, altrimenti le salutiamo le numerose truppe cammellate che partecipano alle Primarie Pd e poi alle “Secondarie” votano Destra);

– aver giurato e rigiurato “al Governo con il voto della Gente (poi organizzando una “congiura di palazzo” per “infinocchiare” Letta);

– che gli Elettori di Centrosinistra sono rimasti fermi al loro posto, mentre il Pd è precipitato giu a Destra;

Insomma, dopo aver detto e fatto il contrario di tutto e mandato in “vacca” i principi del Pd, che cosa potrà fare alla prossime “Elezioni Europee” il povero Cittadino-Elettore?

Votare ancora Pd? Me la vedo dura, molto!

Astenersi? Molti saranno tentati, tanti (purtroppo) lo faranno.

Votare “L’Altra Europa con Tsipras“? Sarebbe la scelta più coerente, in un Paese dove la coerenza è merce rara.

Legambiente: Ecosistema Scuola – XIV edizione

Il rapporto annuale sulla qualità dell’edilizia e i servizi scolastici

Crescono le pratiche sostenibili e l’uso delle fonti rinnovabili, ma ci sono ancora troppi edifici vecchi, privi di sicurezza e posti in aree a rischio. Oltre il 60% delle scuole sono state costruite prima del 1974, il 37,6% necessita di interventi di manutenzione urgente e il 38,4% si trova in aree a rischio. Il Nord guida la graduatoria della qualità dell’edilizia scolastica con Trento (1°), Prato (2°) e Piacenza (3°). Indietro il sud che compare solo a metà classifica con Lecce (27°) (continua)

Civati, un Politico sotto ricatto

Personalmente non mi aspettavo che Civati lasciasse il Pd, perché è uno dei pochi in cui crede sul serio in questo partito e nei suoi (ex) valori fondanti.

Però questo “attaccamento alla maglia” è il suo vero punto di debolezza, quindi facilmente ricattabile da coloro che il Pd lo usano per fini personali.

Civati si illude, ahimè, di poter instaurare una dialettica interna con chi controlla il partito, ma costoro conoscono la debolezza del proprio interlocutore e ne approfittano.

Inoltre, Civati continua ad illudersi di poter far entrare nel Pd “forze fresche” in sostegno del suo progetto, ma non riesco a capire come potrebbe accadere oggi quello che non si è verificato nelle primarie 2013.

Seguivo Civati prima ancora che si candidasse alla Segreteria, ho preso la tessera Pd per sostenere le sue idee all’interno del Pd, ma ho dovuto constare che i suoi “estimatori” sono per la stragrande maggioranza fuori del Pd e non hanno alcuna intenzione di entrarci.

Purtroppo Civati è sotto ricatto, due volte.

Per non parlare poi che il Pd è un partito di centrodestra…