“Un’Europa dei diritti per superare le disuguaglianze di oggi”

          

di Silvana Arbia, candidata nel collegio Sud

L’Europa delle disuguaglianze azzera la dignità individuale e collettiva di intere generazioni, cancellando il presente e negando ogni futuro, andando a infrangere quel patto generazionale che aveva sorretto la rinascita economico-sociale delle democrazie sorte nel periodo post-bellico del secolo scorso.

La crisi che affligge i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, Italia e Grecia in primis, colpisce fasce sempre più vaste di popolazione, deprivata di quei diritti fondamentali che sembravano ormai acquisiti al patrimonio comune, frutto di conquiste sociali e di politiche unitarie, che si ponevano come pilastri fondamentali del processo di unificazione europea.

L’Europa delle libertà, quale fondamento ideale alla base della nascita stessa dell’intero progetto politico dell’Unione, sembra oggi mostrare tutti i limiti e tutte le contraddizioni, a fronte di un’evidente e macroscopica distonia fra quei Paesi che detengono la primazia delle politiche economiche e finanziarie (Germania in testa, ma anche tutte le altre democrazie nord-europee) e Paesi mediterranei, che continuano a subire le imposizioni della cd Troika, che nulla hanno a che fare con reali progetti di risanamento e di sviluppo.

Politiche industriali al tracollo, interi settori produttivi in totale declino, assenza di investimenti nei settori della ricerca, dello sviluppo e della cultura, portano a conseguenze di impoverimento e di progressivo degrado per milioni di donne e di uomini, colpendo con drammaticità le fasce generazionali più deboli, senza risparmiare anziani, giovani e bambini.

Le politiche di austerità imposte in Italia, Grecia, Spagna e Portogallo, stanno intaccando quei principi fondamentali di tutela della dignità umana, deprivando intere popolazioni del diritto al lavoro, alla salute, all’accesso all’istruzione e all’informazione. Oggi è a rischio di impoverimento il 17% della popolazione dell’Unione Europea, mentre 120 bilioni di euro si perdono a causa della corruzione.

Azioni serie, contro la corruzione e la criminalità organizzata, con una più efficace cooperazione tra gli Stati e la centralità della dignità individuale e sociale devono figurare tra le proprietà nell’agenda delle istituzioni europee nei prossimi anni, se si vuole evitare la crescita della regressione antidemocratica e le istanze separatiste, che sempre più spesso sorgono all’interno della stessa area UE, con preoccupanti riemersioni di idee e gruppi dichiaratamente ispirati al nazionalsocialismo.

Arginare l’antieuropeismo è una necessità, ma si può stare in Europa se i cittadini troveranno in essa una garanzia in più rispetto a quella statale, che loro, i loro figli e i loro nipoti possano vivere liberi e con dignità in un comune spazio di sicurezza, di giustizia e di prosperità.

La risposta, per una politica che superi le diseguaglianze, intraprenda una seria azione contro la povertà e per lo sviluppo non può che incentrarsi sul progetto di un’Europa dei diritti. Un’Europa dei cittadini, fondata sull’equità, sul rispetto della diversità, sull’accoglienza e sulla giustizia.

Dossier: “Caccia F-35 la verità oltre l’opacità”

Tratto da Sbilanciamoci!

Nuovo report della campagna “Taglia le ali alle armi”: il programma Joint Stike Fighter sta sfuggendo al controllo e continua a costare troppo.

Già spesi dall’Italia oltre 720 milioni di euro per acquistare i primi velivoli, i cui costo medio sarà di 135 milioni di euro.

Presentato a Roma il rapporto “Caccia F-35 la verità oltre l’opacità” della campagna “Taglia le ali alle armi”, nuovo contributo all’approfondimento sui cacciabombardieri della mobilitazione che dal 2009 dice NO a questa inutile spesa militare.

In presenza di opacità e carenze informative è ancora una volta il lavoro delle reti della Pace e del Disarmo a mettere a disposizione di politica ed opinione pubblica uno sguardo realistico sul programma militare più costoso della storia. (continua)

Batosta francese

Il Fronte nazionale di Le Pen non solo è diventato dove presente il primo partito ma ha respinto il Partito socialista, in testa alle presidenziali due anni fa, al terzo posto.

Rifletteranno le teste della Ue all’evidenza che l’Europa monetaria e rigorista riporta in vita l’estrema destra per la prima volta nel secondo dopoguerra? (continua)

(Intervento di Rossana Rossanda su sbilanciamoci.it)

I salvati e i sommersi

L’Ue tutela il diritto di asilo ma non accoglie i rifugiati, vieta espulsioni collettive e discriminazioni ma permette agli Stati di restringere gli accessi e di costruire centri di detenzione.

E non concede il diritto di voto agli immigrati.

In vent’anni, la «fortezza Europa» ha provocato 16 mila morti. (continua)

Grande parecipazione, 43mila firme sono molte ma il tuo stegno è sempre più importante!

Cara/o,

abbiamo raccolto 43mila firme fino ad ora ma è ancora lunga la strada per le 150mila necessarie affinché la lista L’Altra Europa con Tsipras possa partecipare alle elezioni europee del 25 maggio. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo bisogno di te!

Nei prossimi giorni, quindi, ti chiediamo solo di:

  1. Porta almeno cinque persone a firmare con te: la firma non significa un impegno a votare la lista, ma un gesto in difesa della democrazia. Guarda il video di Nicola Piovani per la lista!

  2. #siamotuttivaldaostani. In Val D’Aosta dobbiamo raccogliere 3mila firme su un numero di votanti che è di 90mila: è un’impresa difficilissima e per realizzarla abbiamo bisogno anche del tuo sostegno!

  3. Diffondi le informazioni: illustra le schede bio di candidate e candidati della tua circoscrizione (clicca qui), ed entra in contatto con le tante persone che come te si stanno attivando per un’Altra Europa (clicca qui per trovare la/il tuo referente regionale/locale).

  4. Partecipa ai banchetti, oppure organizzane uno accordandoti con il tuo referente territoriale e utilizzando le informazioni contenute nel vademecum e i materiali.

Raccolta firme trani