Chi ha paura del Martello cattivo?

Per chi non lo sapesse, domenica prossima si svolgeranno le elezioni per la Presidenza dei Locali e Provinciali della Croce Rossa Italiana.

Poiché dal 3 dicembre u.s. non ricopro più la carica di Commissario Regionale Volontari del Soccorso – CRI, causa soppressione delle Componenti Volontaristiche CRI, mi sono sentito libero di esprimere, anche alla luce del web, le mie preferenze elettorali.

Ebbene, da non crederci, ma qualcuno si è risentito ed ha richiesto che sia “inibito” ad “esternare” le mie preferenze elettorali sul web.

Alla notizia, visto che sono a dieta, per punizione ho aperto il frigorifero e mi sono mangiato un bel pezzo di torta mentre scrivevo su Facebook.

 

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25 anni in due giorni

Domani e dopodomani si svolgeranno a Roma due importanti Riunioni Nazionali Plenarie dei Vertici della Croce Rossa Italiana.

Oggetto di tali incontri è la Riforma della CRI, figlia del Decreto Legislativo emanato dal Governo Monti che trovate qui.

Io ci sarò anche per chiudere un cerchio personale grande 25 anni, visto che non è mia intenzioni propormi in futuro per alcuna carica in CRI.

Il mio gesto, oltre che da essere dettato da motivi personali, si basa soprattutto sulla consapevolezza che i prossimi Vertici CRI dovranno essere: determinati, presenti, preparati e con un forte “attaccamento alla maglia” piuttosto che alla poltrona.

La Croce Rossa Italiana si sta incamminando sulla via del rinnovamento irta di pericoli, anche grazie ad un intervento legislativo non dei migliori.

Inciampare in una delle mille buche presente sul cammino non vuol dire solo tornare indietro di decenni, ma mortificare il lavoro ed i sacrificio di migliaia di Volontari, senza dimenticare (mai e poi mai) che alcuni nostri collegi hanno dato la vita per la Croce Rossa.

Per questi e per tanti altri motivi sarebbe il caso che alcuni “personaggi”, vecchi e nuovi, che come avvoltoi oggi stanno planando sugli scenari della futura CRI, facciano ritorno al loro nido.

Così come scrissi nel lontano agosto 2010, ribadisco:

<<Chi rimane deve avere fiducia dei propri  compagni di viaggio e ringraziare quelli che sono rimasti in stazione… o chi  ha impedito ad alcuni personaggi di imbarcarsi>>.

Chi vuole prendere il timone del nave non deve mai dimenticare tre cose:

1) che l’apparato amministrativo in questi ultimi anni non ha dato grande prova di favorire il cambiamento, anzi in alcuni casi ha continuato ad ostacolare l’operato dei Volontari attribuendosi compiti non previsti;

2) la questione “Giovani” non deve essere utilizzata come “grimaldello” per raggiungere il successo effimero dell’affermazione elettorale, anche perchè (secondo me) si è avverato quanto immaginato da un visionario nel settembre 2009: oggi abbiamo una “componente dopata”;

3) se parliamo di Componente Unica che questa sia unica sul serio, con eccezione del Corpo Militare e delle Infermiere Volontarie.

Oggi ho letto una frase di un Politico sulle elezioni regionali della Lombardia, che c’azzecca proprio con la riforma della CRI:

<<Senza pasticci, né pasticcini. Perché non è giusto, perché non è il momento.>>

La CRI verso la riforma

Il Consiglio dei Ministri durante la seduta del giorno 11-11-11, sotto la presidenza del Ministro Altero Matteoli, ha approvato uno schema di decreto legislativo per il riordino della Croce Rossa Italiana, in attuazione della delega conferita al Governo dalla legge n.183 del 2010, che ne prevede una nuova organizzazione territoriale finalizzata a garantirne maggiore efficienza operativa e finanziaria.

Lo schema del decreto viene approvato in via preliminare nel corso del Consiglio dei ministri, quindi inviato in Parlamento, dove viene assegnato alle commissioni competenti che lo esaminano in sede consultiva su atti del governo (ovvero il parere espresso non è vincolante né obbligatorio).

In genere il Parlamento ha due mesi di tempo per fare le proprie osservazioni.

Scaduto questo termine, il Consiglio dei ministri approva in via definitiva il decreto, apportando o meno modifiche, anche se il previsto parere parlamentare non è stato espresso.

A questo punto il testo ha concluso il proprio iter e viene pubblicato in Gazzetta ufficiale.

Attualmente, mancando il visto della Ragioneria Generale dello Stato, non è disponibile il testo ufficiale.

 

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